Ma dove siete andati a stare?!

"Ma dove siete andati a stare!?? Mah...e un c'è nulla!!"
Questo è il commento più frequente da parte delle nostre conoscenze cittadine convinte.
(Fa il paio con il commento tipico dei villeggianti con seconda casa in zona "Ma voi state qui ANCHE D'INVERNOO ?!!")
Sì, non sverniamo alle Seychelles, preferiamo rintanarci davanti alla nostra stufa.
No, non è vero che qui non c'è nulla.
Ci sono boschi in cui camminare, campi da coltivare, animali selvatici e meno selvatici con cui condividere la nostra vita, stelle da guardare, aria da respirare, vicini di cui ti puoi fidare...


Il Poggiolino di Battifolle è un gruppo di otto case in punta, come dice il nome, a una collina. Non confondeteci con il Poggio, che dista un centinaio di metri e per esteso fa Poggio Vertelli: noi ci distinguiamo! Ma per confondere le idee, il famoso Castello di Battifolle roccaforte dei Conti Guidi si trova a Poggio Vertelli. Purtroppo ne sono rimaste solo poche rovine, invase dalla vegetazione.

Battifolle è un nome di località abbastanza frequente, si riferisce appunto a un tipo di fortificazione.

Il nostro Battifolle è una frazione di Castel San Niccolò, si compone di diversi gruppi di case, ognuno con la propria denominazione. Dalla strada che collega Caiano a Rifiglio si scende fino al ponte sul torrente omonimo, poi risalendo la collina si trova Cascesi, località dove c'è un casale medievale che fino ad anni non tanto lontani è stato sede della scuola. Andando dritto si arriva al paese di Battifolle, con la sua piccola chiesa di S. Lorenzo a Startia, tutt'ora in uso. Proseguendo ci sono le località di Casa Lillo, Fontana, e in fondo alla sterrata Le Rote, dove sta Nannarino il pastore; veramente ci sta uno dei suoi figli, ma il soprannome da queste parti tende a essere ereditario. Ci sono campi aperti abbastanza pianeggianti, coltivati o usati come prati - pascoli.
Se invece da Cascesi si prende la vecchia strada romanica per Caiano, dopo aver superato le ultime case, si arriva da Tappo, dove c'è il macello, e a Massigrossi, con il suo caratteristico ponte a schiena d'asino.
Salendo sempre da Cascesi si trovano prima Monte e poi il Poggiolino. Le strade sono asfaltate, ma strette; passano in mezzo ai campi e ai boschi di querce e di castagni. Capita di incrociare Nannarino con le sue pecore e il cane, mentre in orari semi-notturni bisogna fare attenzione ai branchi di cinghiali stazionanti in curva, ai caprioli che attraversano sbucando all'improvviso, ai tassi culoni che non trovano come risalire il greppo, agli istrici facilmente irritabili, ai gatti, le volpi, le faine, le donnole, gli scoiattoli...capita persino di trovarsi ad aspettare che il re cervo si degni di concederci di passare. La fauna selvatica è decisamente in numero superiore ai pochi abitanti...e a noi non dispiace.

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